Sant'Antonio Abbandonato

La frazione di Sant’Antonio Abbandonato sorge a quota 987 mt. s.l.m. sulla cresta del monte tra la Valle Brembilla e la Valle Brembana. Le due contrade principali sono Castignola di Qua e Castignola di là, composta da Cais, Stalla e Moia e dal piccolo borgo di Muraca.

L'antica contrada di Castignola di Là è collocata tra Castignola di Qua e Muraca ed è oggi facilmente raggiungibile dalla strada carrozzabile che scende dalla Chiesa di S. Antonio. E' uno dei più antichi insediamenti del comune di Brembilla. La località è già citata nei censuari del Vescovato del 1250 per convenzioni per affitti dei terreni. Le citazioni di Castignola si susseguono in altri censuari del 1303 e 1312. Nel periodo degli scontri tra Guelfi e Ghibellini nel 1392 i Guelfi di Zogno si radunarono in Castignola per recarsi a Domus Tremeri (Catremerio) dove razziarono 150 vacche e 250 pecore. Castignola fu teatro di scontri tra guelfi zognesi e ghibellini brembillesi, specie sui confini. Negli archivi della Serenissima esistono ancora centinaia di fascicoli di cause tra famiglie di Castignola e Muraca. Castignola, fin dalle origini, si divide in due nuclei abitativi, quello di Qua e quello di Là. La separazione è conseguente al passaggio tra le due di una piccola valletta. Quella di Là sembra essere la più antica; è attraversata dall'antica strada denominata "Strada Taverna", una delle più importanti vie di comunicazione del fondovalle con le frazioni a monte del versante di Brembilla, ma raggiungeva anche la Valle Brembana mediante il valico di Crosnello, via Sussia. In un’antica casa di Castignola di Là si trova un abitato tipicamente contadino, con il camino all'interno senza lo sbocco fumario sul tetto, la cucina, le finestre di dimensioni ridotte e il pavimento in pietra scura. All'interno vi è ancora parte dell'arredo originale, all'esterno le classiche scale in legno e al piano superiore un lavandino di ottima fattura scavato nella pietra. Sul retro di questa casa, sul portale in pietra, è incisa la data 1607 e vicino su un'altra la data 1588. Ad una cinquantina di metri, posta parallelamente a questa, vi è un'altra costruzione cinquecentesca, oggi conosciuta come "Caìs". Nella zona inferiore del nucleo abitativo, sul portale d'ingresso si può osservare lo stemma dei Sonzogni (Parmesà) con incisa la data 1791. Gli attuali nuclei abitativi di Caìs, Contrada e Moia fanno parte dell'antica contrada Castignola di Là. Nel 1830 in questi abitati si censivano 67 abitanti in 12 nuclei familiari contadini.

Castignola di Qua (Casgnöla) nella sua parte più antica è posta all'estremità di un pianoro, all'inizio di una modesta altura, mentre la parte più recente si è sviluppata salendo le pendici del monte. Una delle costruzioni più antiche, 'ol palazz' di Pesenti (Taècc), sulla fiancata sinistra del portale, porta scolpita la data 1585. Castignola nella parte più antica, fino agli anni '40, poteva vantare un forno per cuocere il pane. Una secolare pianta di gelso dimostra che in questa contrada era presente l'allevamento del baco da seta. Nel 1830 contava 76 abitanti in 10 famiglie contadine. Il borgo contadino fino ai primi anni del '900 ha sofferto la mancanza di sorgenti nelle strette vicinanze della località, quindi gli abitanti erano costretti a recarsi alla sorgente del 'fontanì di Frà', mentre per l'abbeveraggio degli animali dovevano recarsi, per un quarto d'ora di strada, 'al Poz' in località Caraine.

La Chiesa di Sant’Antonio. Diversi documenti del 1440 citano di una piccola Cappella dedicata a S. Antonio nella contrada di Castignola. Don Marchisio dei Frati Serviti di Zogno, nel 1487, celebrava la messa domenicale. Nel 1500 fu ospitato un eremita che svolgeva anche mansioni pastorali; dopo di lui, la domenica, un curato saliva da Brembilla per le funzioni e la dottrina. All'inizio del 1800, sulla base di un fondo lasciato da alcuni fedeli di S. Antonio, viene costruita una chiesa nuova più capiente, costruita perpendicolarmente a quella primitiva.

La nuova parrocchia viene costituita il 22 luglio 1887 dal Vescovo Guindani e comprende una decina di contrade: Prisa Alta, Prisa Bassa, Zernione e Colle appartenenti al comune di Zogno; Castignola di Qua e di Là, Tiglio, Moia, Caìs, Muraca e Stalla appartenenti al comune di Brembilla. La chiesa è nuovamente ampliata di ben 7 metri e viene corredata dalla sagrestia.

Gli affreschi delle volte furono eseguiti da Umberto Marigliani, che ritrasse scene della vita di S. Antonio, gli evangelisti, S. Carlo e S. Gregorio Barbarigo e, nella tazza sopra l'altare, il banchetto eucaristico. Dalla vecchia chiesa furono portati la tela di Carlo Ceresa (1630) che raffigura: Cristo Crocifisso, San Sebastiano, San Rocco, San Francesco d’Assisi e San Nicola da Tolentino. Di discreto valore artistico la pala di S. Antonio Abate patrono locale con S. Giovanni Battista e S. Lorenzo, patroni rispettivamente di Brembilla e Zogno. Interessante anche la pala della natività opera di Abramo Spinelli, inizio ‘900. A queste opere nel 1940 si aggiungerà la Via Crucis, opera di Gaetano Perarda.

PERCORSI NATURALISTICI

Da Sant’Antonio partono alcune escursioni naturalistiche molto interessanti e piacevoli. L’escursione verso il Monte Zucco e il rifugio G.E.S.P, oppure raggiungendo  Catremerio salire sulle altre vette della zona, come il Castello della Regina (mt.1424) a 2 ore di cammino, la Corna Camoscera (conosciuta anche come “Còren”), mt.1343, caratterizzata da bianche pareti verticali in solido calcare e che si sviluppano per oltre 200 mt, il Foldone mt. 1502, sentiero CAI 595 e più in là il Sornadello, mt. 1580.

A Sant’Antonio arriva la «Strada Taverna», sentiero CAI 592, che, partendo dalla Località  Ponti di Sedrina, raggiunge il centro della frazione e prosegue poi verso Catremerio, Crosnello e il valico  verso Sussia di San Pellegrino Terme, contrada disabitata con la chiesetta di San Michele.